.Quando la vita ti fa del male …..Rosi Marchese poesia :IL RANCORE E IL PERDONO

IL RANCORE E IL PERDONO di Rosi Marchese

Presa da mille cose 
non si curava della bambina 
per natura venuta al mondo la piccolina
della sua mamma avea paura 
fra bastonate e rimproveri.

Invecchiava la mamma
e la bambina diventava grande 
ancor piena di forza 
come sempre si preoccupava poco
non avea pieta’ della figliola
che di quella indifferenza, soffriva

I suoi pianti non avea mai ascoltati
della bambina ,gia’ ragazza ,
seppur lei riuscisse ancora ad amarla
lei per lei ,non c’era mai stata

La ragazza ,attenzioni cercava
orgogliosa,rancorosa ,parea odio,
lei,non volle una volta, 
la ragazza ora donna ,
costante perdono implorava 
e sorda lei ,non l’ascoltava

Impietosa,crudele,
questa era lei,
infieriva ,mentiva 
per poter far credere
che buona ,fosse lei

Cresceva la donna 
al distacco abituata,
autoritaria ,comandante
diritti e doveri solo per lei ,
la madre si aspettava,
mai pentita ,egoista ,arrogante
uno SCUSA mai a chi ,avea fatto male

Sola or la figliola ,
aveva avuto fame 
e chi si diceva buona,
non le offri un tetto,
un pasto,protezione,amore
impietosa e con coscienza 
ai pericoli della strada
l’ abbandonò a se stessa

Senza dolore 
senza paura di poterla perdere
quella madre ora vecchia
dalla bambina ,ragazza ,donna,
cercava aiuto malata e anziana 
perchè di lei nessuno,
sufficientemente si curava.

La cattiveria della gente supera i limiti della realtà umana. Chi ne ha tanto sofferto prova tanta rabbia…Quando la vita ti intrappola nella rete delle ingiustizie, trattieni una rabbia che urla tra i silenzi dell’anima, causando nell’anima un gran dolore e soffocandoti il cuore.

 

INFELICI di Rosi Marchese@@@ Uomini che rendono infelici chi gli sta accanto …

INFELICI di Rosi Marchese

Non mi basero’
sul tempo perchè passato
e io avrei dimenticato,
ogni fuoco divenne cenere
e gli animi placando,
come d’abitudine poi essi,
lo riaccenderanno

Non tollerero’ questi rapporti
che caratterialmente
vorrebbero cambiare gli altri 
come se essi poi 
fossero santi ,
non comprendono 
che accettarsi è 
rispettosamente amarsi.

Non mi fidero’ di chi 
per insoddisfazione
immotivato, ha calpestato
come se essi fossero,
privi di peccato.

Non cedero’ a costoro
se pure io ,non li odio
una bilancia vorrebbero
pendesse sempre 
dalla loro parte
ipocriti mascherati.

Cambiano ruolo e 
spesso copione 
come usano fare ,
nei teatri i teatranti.

Dalla loro bocca ,
esce miele 
ma nel cuore, 
hanno solo fiele,
un giorno sono dritti 
altri di traverso.

Come iniziano questi,
finiscono 
non dando senso 
alla loro vita e 
sono poveri infelici

Gli infelici valutano constantemente gli altri, criticano continuamente il loro comportamento e spesso su di loro sfogano il proprio personale malessere o fallimento.Ci sono uomini narcisisti, ossessionati, trendy, come se fossero usciti dalla pubblicità di una stilista famosa, che di solito rendono infelici chi gli sta accanto… Tutti questi uomini, sono difficili da capire,  sono costantemente senza abbastanza cervello…..

HO PAGATO di Rosi Marchese …Una delle sue splendide Poesie ! buona lettura !!

HO PAGATO di Rosi Marchese

Ho pagato
con sudore e pazienza
tutti i miei sogni e i desideri.

Gocce di fiele ho trasformate
in miele ,
per tenerti per non perderti.

A prezzo salato ho sempre
pagato,
un perdono mai arrivato

Senza sconti e riduzioni
a prezzo pieno
senza compromessi.

Con la sofferenza
ho pagato il prezzo
di una solitudine
nelle giornate vuote

e quel che dovea
essere gratuito
l’ho pagato piu’ di tutto.

L’amore di una madre,
di un padre ,di una famiglia
elemosinandone spiccioli essi
ostinati e tirchi.

Ho pagato la cifra pattuita
e quella che essa richiede,
mai si discute

Pagherai quello che
ha stabilito
per tutti se fossimo
povero o ricco

senza fiatare da rispettare
per vivere questa vita
che non sa’ nulla
regalare!

Dolore

Il dolore non durerà per sempre, non lasciate che si prenda la vostra gioia.Il dolore ci aiuta a crescere, ed è un insegnamento di crescita per affrontare i problemi che ci affliggono, rendendoci sempre più forti……Puoi coprire il dolore che senti, ma l’espressione degli occhi evidenziano le tue sofferenze…….

 

Pianto Antico -Giosuè Carducci -Una delle più belle toccanti sue poesie

Pianto Antico

L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
tu fior della mia pianta
percossa e inaridita,
tu dell’inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.

– Giosuè Carducci

A scuola ai miei tempi ,ogni alunno o alunna la doveva sapere  a memoria ,era obbligo imparare le più belle poesie dei nostri grandi poeti …altrimenti brutto voto all’interrogazione!!

Giosuè Carducci (1835-1907) nacque a Valdicastello vicino a Lucca.
Nel 1849 la famiglia si stabilì a Firenze, successivamente si iscrisse alla Facoltà di Lettere dove nel 1855 conseguì la laurea con una tesi sulla poesia cavalleresca e nello stesso anno pubblicò le sue prime poesie sul mensile “L’Arpa del popolo”.
Nel 1856 dopo essersi trasferito a Santa Maria a Monte insegnò retorica presso il Ginnasio di San Miniato affermando la sua poetica anti-romantica.
Colpito nel giro di due anni da due gravi lutti (nel 1857 morì il fratello Dante e nel 1858 lo stesso padre si suicidò).
Fu di nuovo colpito da gravi lutti familiari nel 1870 con la morte della madre e del figlio Dante, deceduto in tenera età, a cui dedicò la poesia “pianto antico”.

Lacrima

Lacrima

Dove risiede il tuo bacino
di quale forza sei figlia
e di che dolore sei il premio,
sei l’esondazione di uno stato d’animo
o l’indolenza di un ricordo
sei il piccolo volo di chi distratto cade
nella trappola dell’occhio troppo attento,
o atto di giustizia di un corpo che cede.
Incomprensibile miracolo continua a scivolare
differente in ogni anima perchè nessun viso è uguale
a volte libertà altre volte inganno.
Parole liquide di un dolore esacerbato
così profondo da prendere per mano
la madre dell’ansia e condurla sino all’ingresso dello stomaco.
Scendi e rallenta ad ogni anfratto del mio viso
come a cercare di evitarmi
un dolore ancor più grande….
la tua scomparsa.

Samuele Ardigò