La Vecchiaia non è una poesia ….

 

Essere anziani non è poesia: spesso è costrizione, impossibilità a fare.
E’ tristezza, solitudine…
La vecchiaia, tuttavia, non è essa stessa una malattia, come invece
sostenevano gli antichi (“ Senectus ipsa morbus”-TERENZIO ),
e come molti continuano a credere.
E’ però vero che negli anziani vi è una somma di effetti, dati dal cumulo
di malattie: per citare ancora i latini:“Multa senem circumveniunt incommoda”,
vale a dire “Un vecchio è sottoposto a molti acciacchi“–CICERONE;
“Singula de nobis anni praedantur euntes”, cioè “Gli anni che

fuggono ci portano via una cosa dopo l’altra”.Quest’ultimo nel famoso
saggio “CATO MAIOR DE SENECTUTE” afferma quattro sono le cause per cui
la vecchiaia è ritenuta miseranda : la prima è che distoglie dalla vita
attiva; la seconda che indebolisce il corpo; la terza che priva di tutti
i piaceri; la quarta che è poco distante dalla morte.Nei vecchi,
l’energia e le attività si riducono progressivamente; il campo degli
interessi si restringe, diminuiscono memoria
ed elasticità mentale, le idee nuove sono analizzate con minore vivacità e subentra un certo
scetticismo, alcuni tratti di carattere, prima dominati, sfuggono sempre
più all’autocontrollo.
Il bisogno di tramandare, di fare il rendiconto del
significato del
proprio vissuto, diventa col progredire del tempo linfa vitale per
continuare a vivere..
Non dovremmo considerare l’anzianità come uno stato: la vecchiaia è parte
della vita, che per definizione, è in continua evoluzione . Non ha dunque
fondamento alcuno l’opinione di coloro i quali asseriscono che i vecchi
sono esclusi dalla vita attiva. La memoria è una dinamica attività della
mente umana , che si relaziona , talvolta, involontariamente sul
passato, sulla scorta di stimoli dati dal presente. Spessa essa si fa celebrazione, rievocazione, documento storico di fatti.
Questa dimensione idealizzante del passato, che si fa sempre più intensa
col procedere dell’età,non è però l’unica. Il ricordo diviene esperienza
originale ed irrepetibile per il singolo. La rimembranza è un modo di
rivivere il passato,nostalgicamente ma anche lucidamente, valutando la
diversa condizione in cui si gioca il rapporto con la realtà , passando
dalla fanciullezza, all’adolescenza alla maturità.
A volte i piani temporali si confondono, si sovrappongono si intrecciano
sempre più indissolubilmente, innescano associazioni di significati e la
magica evocazione di fatti e di emozioni. A volte il ricordo alimenta e
da corpo al monologo interiore.
Il tempo passa , ma restano i ricordi e le emozioni di tutte le altre
persone con le quali si è stato in contatto.
Ricordo e memoria sono due parole che hanno affinità , ma sostanzialmente
indicano gli effetti della nostra interiorità. La vecchia questione “se
è romanzo non è storia;se è storia non è romanzo”, spesso ci si trova a
dover selezionare, scartare e riutilizzare memorie di altri, confuse o
perdute, ma ancora vive e pronte ad essere mescolate e rielaborate con
nuove idee e nuovi propositi.
PICCOLE AUTARCHIE LETTERARIE
(NUGELLAE)

Buon giorno Gente del web ,che come me avete  una certa età !questo prendiamolo in considerazione ,cercate di tenervi sempre occupati ,non solo nel  corpo, non solo con movimenti e ginnastica ,ma anche con la mente ,col leggere ,scrivere magari con enigmistiche varie ecc, in modo di tenerla sempre in attività !Bisogna stimolare le nostre meningi sempre e non solo quelle !!Che dirvi … non mi dispiace invecchiare ,è un privilegio negato a molti purtroppo!!Perciò cerco di mantenermi ,anche se gli acciacchi non mi mancano di certo ,in attività con il corpo e con la mente ….

Pubblicato da porty49

Sono un'ex infermiera ,ma nella vita non cambia mai sono e resto infermiera ,curo i miei cari e gli amici e chi è senza mezzi e ne ha bisogno

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