Fare a pugni con la vita è il mio mestiere. Non dargliela vinta il mio motto!
Pianto Antico
L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
tu fior della mia pianta
percossa e inaridita,
tu dell’inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
– Giosuè Carducci
A scuola ai miei tempi ,ogni alunno o alunna la doveva sapere a memoria ,era obbligo imparare le più belle poesie dei nostri grandi poeti …altrimenti brutto voto all’interrogazione!!
Giosuè Carducci (1835-1907) nacque a Valdicastello vicino a Lucca.
Nel 1849 la famiglia si stabilì a Firenze, successivamente si iscrisse alla Facoltà di Lettere dove nel 1855 conseguì la laurea con una tesi sulla poesia cavalleresca e nello stesso anno pubblicò le sue prime poesie sul mensile “L’Arpa del popolo”.
Nel 1856 dopo essersi trasferito a Santa Maria a Monte insegnò retorica presso il Ginnasio di San Miniato affermando la sua poetica anti-romantica.
Colpito nel giro di due anni da due gravi lutti (nel 1857 morì il fratello Dante e nel 1858 lo stesso padre si suicidò).
Fu di nuovo colpito da gravi lutti familiari nel 1870 con la morte della madre e del figlio Dante, deceduto in tenera età, a cui dedicò la poesia “pianto antico”.
Poesia e sentimento
Le poesie sono spezzoni di sentimento,
il cuore le costruisce ed alleva,
le fa crescere nel silenzio della mente,
danno gioia e senso alla vita.
Quando t’accorgi che sono state scritte ad una persona sbagliata,
non ti affliggi,
le rileggi nel silenzio delle tue giornate,
ti riempiono il cuore di gioia,
di dolcezza,
di tenerezza,
ricordi i momenti in cui le hai composte,
le passioni che provavi,
chi le ha suscitate
ed alla fine ringrazi la tua squallida Musa
di avertele ispirate.
Suonano nella buia stanza , le note della mia anima ,
al centro del buio , sul pianoforte ,
soltanto una candela ,
che scuote la debole fiamma , ad ogni vibrazione armonica….No , no , non smettere di intonare la tua melodia ,
sconosciuto pianista , di cui non conosco il volto ,
ma di cui avverto il calore ,
non smettere di suonare i miei sogni ,
di irradiare il mio cuore , di vita e ricordi…..Un vento freddo , imperversa nella stanza ,
la fiamma vacilla , ma non si spegne ancora….La melodia invade l’aria intorno a te , anonimo pianista ,
io mi avvicino dalla mia oscurità , e leggo nei tuoi occhi ,
i miei ricordi che scivolano via ,
mentre lacrime calde irrorano il mio volto ,
ti riconosco , anima mia ,
le tue dita , scorrono veloci sulla tastiera , ed ogni vibrazione , è un pezzo di te che muore con il tuo ricordo……mi accorgo che sto morendo , ma non è questo il tuo messaggio ,
non è un grido di battaglia , o uno stridore di lame assassine ,
è il canto dolce dei ricordi , il calore eterno di un abbraccio ,
che non toccherà mai più il mio corpo , ma veglierà il mio nuovo cammino ,
avvolgendo il mio cuore in una melodia…….Ho paura , l’oscurità mi protegge ,
il pianista si è alzato , gli occhi sono adesso luce abbagliante ,
la melodia si è interrotta …….
mi sveglio tra gli applausi del pubblico , il sipario si alza e luci
abbaglianti ,
prendono il posto della candela….Sono al centro del palco , al pianoforte ancora muto ,
il pubblico attende l’inizio di una nuova melodia intonata dal mio strumento…
non voglio deluderli , devo suonare , e mentre esce la nuova melodia dal cuore
nascosto
dello strumento eterno ,
ti sento , anima mia , palpitare nel mio petto………una nuova sinfonia , scuote adesso la mia anima……e il sogno continua..
Riccardo Serchi
Tema Seamless Keith, sviluppato da Altervista
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